Ribaltiamo una solita frase fatta e proviamo a vedere che succede: “I musei oggi devono coinvolgere il visitatore in tutti i modi possibili, le tecnologie multimediali aiutano a stupire, creare empatia, interazione, emozionare il visitatore”. (frase inventata, ma con forti e referenziate ispirazioni). Giusto, ci mancherebbe. Ma che errore si commette a pensare solo al visitatore? Se sei un progettista, si tratta di un errore molto grave. Si perché il museo è infatti composto da tante altre figure professionali che hanno il compito di animarlo, gestirlo, promuoverlo, farne un centro di produzione scientifica e molto altro. Prevedere l’utilizzo di una tecnologia multimediale, magari molto costosa, ma non sostenibile nel tempo, potrebbe rivelarsi un problema in primis per il bilancio del museo e successivamente anche per il visitatore. Pensiamo infatti a cosa potrebbe succedere se non avessimo messo a budget un adeguato costo di manutenzione per dei proiettori o per un impianto audio. I visitatori potrebbero trovarlo spento, o mal funzionante, durante la loro visita (a pagamento) e ciò potrebbe non essere piacevole!
Ecco quindi tre semplici regole da mettere in pratica, quando si vuole inserire un allestimento multimediale in un museo:
1 – Il progetto di allestimento deve essere realizzato in collaborazione con chi gestisce il museo nel quotidiano.
Questo significa, per i piccoli musei, che il progettista chieda (come spesso più volte capita al sottoscritto) di dover svolgere una o più riunioni con i volontari che spesso si occupano delle visite guidate o di gestire le altre attività (guide, animatori, etc..). Ovviamente l’importanza di questa cosa sta nel fatto che ogni nuova progettazione non può prescindere dal confronto diretto di chi lo vive e lo rende fruibile agli altri. Un confronto costruttivo e collaborativo, aiuta il progettista nella fase di ideazione e gli operatori museali nella fase di utilizzo, ottimizzando il risultato finale.
2 – Il budget deve essere considerato su più anni per evitare problematiche future e spreco di risorse.
Quando si progetta un nuovo allestimento, è necessario guardare avanti e pensare anche agli anni futuri, altrimenti è possibile che vengano fuori problematiche che spesso si traducono in dispendio di tempo e denaro. Il budget deve quindi essere distribuito, dilazionato, su un numero minimo di almeno 3 anni.
Fortemente consigliata è la realizzazione di un piano triennale dove il budget è dilazionato in maniera ragionata tenendo conto di tutte le variabili che possono influire sul progetto. Ad esempio nel caso dei fornitori dovranno presentare un piano di assistenza da valutare con attenzione, schede tecniche esaustive, test sul campo, etc. in modo da poter pianificare tutto nel dettaglio.
3 – Sempre meglio chiedere consigli a specialisti del settore
Ebbene si, non è un dramma aggiungere un’altra figura professionale ad un progetto, soprattutto se questo ci permette di risparmiare e di fare la scelta giusta. Scelta giusta sia per i visitatori, attraverso quindi una tecnologia che si dimostri realmente utile nel percorso di visita, sia per il personale del museo, che riuscirà così a gestirla nel migliore dei modi. Sembra banale, ma non sempre un allestimento multimediale d’avanguardia è sinonimo di efficacia, bisogna prestare attenzione e aver chiaro nella mente l’obiettivo ultimo da raggiungere.
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MS